Chi siamo

La Solitudine dellʼApe è il frutto di un processo di elaborazione collettiva che nasce da unʼintuizione di Paolo E. Archetti Maestri degli Yo Yo Mundi.

Immagine di Yo Yo Mundi - Paolo Archetti Maestri , Andrea Cavalieri , Fabio Martino , Eugenio Merico

Dopo aver scritto e musicato con il gruppo la canzone omonima insieme al cantautore Alessio Lega, decide di coinvolgere in un progetto più ampio lo scrittore Alessandro Hellmann. Il testo viene poi rielaborato dall'attore Andrea Pierdicca insieme al regista Antonio Tancredi. 

Immagine di Andrea Pierdicca - Attore

Si sono uniti al progetto il grafico e illustratore Ivano A. Antonazzo (autore del logo e della locandina), Enzo Monteverde tecnico luci e Alba Crapanzano, curatrice di questo blog.

Immagine di Antonio Tancredi - Regista ed Enzo Monteverde - Tecnico luci


Il progetto è sostenuto e promosso da Unaapi e dal suo presidente Francesco Panella. 
Immagine di Francesco Panella - Presidente Unaapi


Biografie:

Andrea Pierdicca. attore, diplomato alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova nel 2003, segnalato al Premio Histryo alla vocazione nello stesso anno. Ha lavorato con Annalaura Messeri, Massimo Mesciulam e Marco Sciaccaluga per il Teatro Stabile di Genova. Succesivamente viene diretto da Jurij Ferrini per la compagnia U.R.T., da Gabriele Vacis per il Teatro Stabile di Torino, da Marinella Manicardi per il Teatro Stabile di Bologna. Per il Teatro delle Moline - Arena del Sole di Bologna dirige diversi laboratori di recitazione. Partecipa alla rassegna di Teatro Epico con la direzione artistica di Fausto Paravidino. Ha collaborato con il gruppo Narramondo iniziando poi un suo percorso di teatro di narrazione, da diversi anni porta in giro per l'Italia un monologo sul caso ACNA di Cengio, "Il Fiume Rubato". Ha lavorato inoltre per il Teatro Litta di Milano all'interno del progetto "Work in Progress" e per il Teatro Cargo di Genova con Laura Sicignano. Come voce recitante ha collaborato con lʼOrchestra di Kiev diretta dal maestro Stefano Trasimeni e a diverse edizioni per premi letterari della canzone italiana.

Yo Yo Mundi. Il gruppo musicale riunito sotto la giocosa sigla Yo Yo Mundi nasce nel 1989 ad Acqui Terme, città di confine tra le colline del Monferrato. Questi sono i luoghi di Luigi Tenco, della “Genova per noi” di Conte, dei racconti di Pavese e Fenoglio. Paolo E. Archetti Maestri - voce, chitarra -, Andrea Cavalieri - basso elettrico e contrabbasso - Eugenio Merico - batteria -, Fabio Martino - fisarmonica e tastiere - sono i membri originari a loro si unirà nel 1996 Fabrizio Barale - chitarre -. Questo fa di loro uno dei pochi gruppi italiani che ha ancora in organico tutti i fondatori dopo venti e più anni di attività. Il primo cd, “La Diserzione degli Animali del Circo”, esce nel 1994; da allora hanno pubblicato altri dieci album e diversi progetti speciali (ecco alcuni titoli: “Sciopero”, “Alla Bellezza dei Margini”, “54”, “Resistenza”, “Album Rosso”) e lavorato con artisti come: Lella Costa, Ivano Fossati, Teresa De Sio, Brian Ritchie e Gordon Gano (Violent Femmes), Gang, Giuseppe Cederna, Franco Branciaroli, Michael Brook, Wu Ming, Trey Gunn, Massimo Carlotto, Marco Baliani, Giorgio Gaber e Beppe Quirici. Straordinaria e intensa lʼattività concertistica in Italia ed all'estero (di rilievo i tour in UK del 2006 e 2008). Il loro ultimo cd sʼintitola “Munfrâ” - “un disco a chilometri zero che sta andando molto lontano” (distribuito in Francia, UK e Irlanda) -, un lavoro caratterizzato dal dialetto e dalle storie del Monferrato. Alla loro musica "selvatica" - definizione di Paolo Conte! -, sʼintrecciano il suoni del mondo e vi partecipano artisti come: Hevia, Eugenio Finardi, Steve Wickham, Sergio Berardo, Banda Osiris, Radiodervish.

Antonio Tancredi, attore e regista, segue seminari e laboratori con diversi registi e coreografi della ricerca italiana ed europea (Marco Martinelli, Zygmunt Molik, Cesare Ronconi, Cesar Brie, Giorgio de Gasperi, Coldy, Claudio Morganti, etc). Dal 1996 al 2004 va a bottega del regista Giorgio Gallione del Teatro dellʼArchivolto e ne diventa assistente. Nel frattempo dirige e mette in scena diversi lavori sia come regista, sia come attore con gruppi e formazioni genovesi tra cui un fortunato “Nel segno di Paz” tratto dai fumetti di Andrea Pazienza, che porterà in diversi teatri italiani. Entra a far parte del Teatro del Piccione, una delle realtà più interessanti del teatro per lʼinfanzia in Italia e prende parte prima come attore e poi come regista a diversi lavori tra cui “Rosaspina”, presentato a diversi festival italiani ed europei. Collabora con diversi gruppi teatrali tra cui la compagnia di teatro di figura Le Mani, Stms, Cattivi Maestri e con lʼattore e autore Antonio Carletti. Da anni unisce al suo lavoro in teatro quello di ricerca sulla pedagogia teatrale. 

Alessandro Hellmann, autore, con Zona ha pubblicato Decadence Lounge. Viaggio nei nonluoghi del nostro tempo; con Stampa Alternativa, leggendaria casa editrice fondata da Marcello Baraghini, Cuba. La rivoluzione imperdonabile (Premio Carver) e Centʼanni di veleno (Premio Il Saggio - Centro Studi Storici di Eboli), definito dalla stampa “un capolavoro di tecnica narrativa”; con Prospettiva Editrice, La persistenza delle cose, Storia di nessuno e il recente La valle di Gioia. Fiabe di terra e vento (Premio Interrete). Compare inoltre in Senza fermarsi (Azimut) accanto a Erri De Luca e ad alcune delle penne più autorevoli della letteratura italiana contemporanea. Per il teatro ha scritto Il fiume rubato, Decadence lounge, il libretto del musical Faust, i testi dei brani dello spettacolo di teatro-canzone Se io ho perso, chi ha vinto? e ha collaborato ai progetti artistici di Cuba o muerte! e Il banchiere anarchico. In veste di autore di canzoni ha affidato le sue parole a Roberto Giordi, Anna Maria Castelli, Irene Fargo, Priska, Presi per Caso e a numerosi altri interpreti, ricevendo vari riconoscimenti, tra cui il Premio De André. Nel 2008 ha pubblicato a suo nome il disco Summertime blue (Made in Biella / TreLune), registrato in analogico e in presa diretta in una fattoria sperduta nella campagna polacca.